Come funziona il bonus sulle ristrutturazioni edilizie
Il bonus sulle ristrutturazioni edilizie è stato introdotto nel giugno del 2012 per poi essere rinnovato. L’ultima proroga ha come limite il 31 dicembre 2016, data dopo la quale la detrazione per ristrutturazioni edilizie tornerà alla misura ordinaria del 36% con il tetto massimo di 48.000 euro per unità immobiliare. È importante quindi capire al più presto come funziona la normativa e muoversi in tempo utile, così da beneficiare degli sgravi fiscali e ottenere sensibili risparmi di denaro nel lungo periodo. Diciamo innanzitutto che il bonus consente di accedere a una detrazione fiscale pari al 65% per gli interventi di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici e del 50% per le ristrutturazioni edilizie vere e proprie. Il limite di spesa, sempre fino al 31 dicembre 2016 e salvo ulteriori proroghe, è fissato in 96.000 euro.
Come per il bonus arredi, anche per il bonus sulle ristrutturazioni vale la suddivisione in 10 quote di pari importo che vengono detratte dall’Irpef nell’arco di 10 anni (1 quota all’anno). È importante ricordare che le spese devono essere dichiarate e attestate presentando regolare documentazione: le fatture, nello specifico, vanno saldate tramite bonifico bancario parlante, con l’inserimento del codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale o partita IVA della ditta che esegue i lavori, e infine la causale che descrive i lavori di ristrutturazione edilizia eseguiti. Le spese, inoltre, andranno sostenute entro l’anno, con un limite massimo, come abbiamo visto, pari a 96.000 euro (48.000 euro dal 1° gennaio del 2017).
L’installazione di caldaie e di sanitari nuovi
Alcune novità del bonus per le ristrutturazioni edilizie 2016 hanno fatto discutere gli esperti. Ci riferiamo in particolare all’installazione di caldaie e di sanitari nuovi. Qualcuno si è infatti domandato se montare una caldaia più efficiente o una vasca da bagno permetta di accedere al bonus. La risposta dell’Agenzia delle Entrate non si è fatta attendere: a quanto pare le caldaie più efficienti rientrano negli interventi agevolabili perché si configura come intervento di manutenzione straordinaria, mentre non è possibile considerare manutenzione straordinaria l’intervento mirato alla sola sostituzione dei sanitari del bagno, vasche e docce comprese, nemmeno per modelli con entrata laterali per anziani o disabili.
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